Oh che bel…L’è turnà el nebiun! ** Oh great…The fog is back!

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Oh che bel…L’è turnà el nebiun!

“…L’estate del 1948 è trascorsa, in quel fine novembre è già buio al Campo Giuriati, l’impegno di Giancarlo è continuo e assiduo, corre per gli allenamenti con il passamontagna e la tuta blu. Corre, corre, insieme al suo cane Milly. 

Fa freddo. Il calore del suo respiro esce come il fumo bianco da una pipa. Il ragazzo si ferma per allargare le braccia e inspirare, e adagio adagio buttare fuori l’aria trattenuta nei polmoni, poi riprende a correre. Esercizi ripetuti all’infinito, pugni a vuoto davanti, di fianco, piegamenti, rotazioni del torso, di nuovo allunghi di braccia a pugni chiusi. 
Lavoro di spalle e di braccia, per colpire un immaginario bersaglio. Ritmo, ritmo nei suoi gesti, nei movimenti ci sono vigore e armonia scanditi.
Giancarlo riprende la corsa, poi rallenta e ora saltella di qua, ora di là, ancora con immaginari colpi al corpo, montanti, pugni chiusi dal basso in alto. 
Poi lavora di jab, l’avambraccio sinistro piegato quasi a pararsi e nello stesso tempo difendersi e proteggersi dall’immaginario avversario. Il viso sudato è sereno, gli piace, si gusta la natura, l’aria aperta.
Milly fa una gran bella vita, mangia bene, dorme e si sgranchisce e non è mai stanca di stare al passo con Giancarlo. 
La tromba un po’ triste di Louis Armstrong suona la solitudine nel verde della periferia milanese, Milly e i sogni di Giancarlo, la nebbia fitta è malinconica, struggente, avvolgente, ovatta protettiva. Noi milanesi quando non la vediamo per un po’ ne abbiamo nostalgia…”

Oh che bel…L’è turnà el nebiun!

“…È l’alba di una primavera ancora umida in Val Ganna, Giancarlo cavalca lungo i sentieri del lago di Varese, cavalca con Mariuccia, la nebbia nasconde le cose lontane, il passato lontano. Giancarlo è spesso assorto quando si trova nel mondo che ama di più, la natura: si ritrova a pensare ai troppi amici scomparsi in guerra. 
Con tutti avrebbe festeggiato ogni vittoria, proprio tutti, e con quel suo Papà, poi; che bello essere diventato come lui, anzi di più! Sente di aver portato avanti la tradizione da lui iniziata e lo ringrazia di quel mestiere antico che gli ha insegnato a vivere, a stare al mondo con dignità e tanta soddisfazione. Più la vita passa, più gli manca la presenza di quel combattente che lo ha iniziato al gioco della boxe… 
È bella Mariuccia con i capelli biondi sparsi, gli occhi verdi con i fili d’oro, le labbra rosse, i pantaloni infilati negli stivali di cuoio; lei si diverte un mondo: è stata una gran bella idea accettare l’invito a quella cavalcata per poi fermarsi a far colazione, ridere in una bettola che offre caffelatte, dolci al forno, budini di latte appena munto, uova fresche e salame di ottima qualità. 
L’idea è venuta a Guido, il figlio di Giovanni Borghi, grande appassionato di ippica oltre che di pugilato. È un ragazzo di 15 anni che s’incanta a veder le imprese di Garbelli sul ring. Il grande Garbelli, orgoglio della Ignis-Pugilato! 
Non tutti i ragazzi possono proporre una cavalcata a un campione! 
I tre cavalcano avvolti dalla nebbia, la mangiano quasi fosse zucchero filato; chi non è nato nella nebbia non può immaginare le favole che imbastisce nella testa, e quanta nostalgia sa incidere nel cuore. Spesso è l’odore che ci ricorda le persone, la nebbia silenziosa odora di fumi di camino, fa vibrare nel profondo e acuisce il senso del mistero. 
La realtà è più bella di come Giancarlo la sognava; ora cavalca con la sua Mariuccia al fianco, si scambiano sguardi convinti di poter fermare il tempo e renderlo ancora, per sempre, più bello! 

Sono annate storiche per la grande boxe tutta. Giancarlo ha coronato tanti sogni, forse è d’acciaio!…”dal libro IL FIGHTER D’ITALIA GIANCARLO GARBELLI di Gianna Garbelli

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nebbia sul Naviglio Grande 🥊🥊 fog on Naviglio Grande Canal

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Oh great…The fog is back!

“… The summer of 1948 has passed, and at the end of November it is already dark at Campo Giuriati, Giancarlo’s commitment is continuous and assiduous, he runs for training with a balaclava and a blue suit. He runs, runs, together with his dog Milly. It’s cold. The warmth of his breath comes out like white smoke from a pipe.

The boy stops to spread his arms and inhale, and slowly throws out the air trapped in his lungs, then starts running again. Exercises repeated indefinitely, empty punches in front, on the side, bends, rotations of the torso again stretches of arms with closed fists. Shoulder and arm work, to hit an imaginary target. Rhythm, rhythm in his gestures, in the movements there is vigor and harmony marked.

Giancarlo resumes running, then slows down, and now jumps here, now there, again with imaginary blows to the body, uppercuts, and closed fists from bottom to top. Then he works with a jab, his left forearm bent almost to parry himself and at the same time defend and protect himself from the imaginary opponent. The sweaty face is serene, he likes it, and he enjoys nature, and the outdoors.

Milly leads a great life, eats well, sleeps and stretches, and is never tired of keeping up with Giancarlo.

Louis Armstrong’s somewhat sad trumpet sounds solitude in the green of the Milanese suburbs, Milly and Giancarlo’s dreams, the thick fog is melancholy, poignant, enveloping, protective wadding. We Milanese, when we don’t see it for a while, we miss it …”

 

Oh great…The fog is back!

…It is the dawn of a still damp spring in Val Ganna, Giancarlo rides along the paths of Lake Varese, rides with Mariuccia, the fog hides distant things, the distant past. Giancarlo is often absorbed when he finds himself in the world he loves most, nature: he finds himself thinking about too many friends who disappeared in the war. With everyone, he would have celebrated every victory, absolutely everyone, and with his Dad, then; how nice to have become like him, even more! He feels he has carried on the tradition he started and thanks him for that ancient craft that taught him to live, to be in the world with dignity and so much satisfaction. The more life passes, the more he misses the presence of that fighter who initiated him into the game of boxing.

Mariuccia is beautiful with scattered blond hair, green eyes with gold threads, red lips, and pants tucked into leather boots; she has a lot of fun: it was a great idea to accept the invitation to that ride and then stop for breakfast, laugh in a tavern that offers latte, baked desserts, freshly milked puddings, fresh eggs, and excellent salami quality.

The idea came to Guido, the son of Giovanni Borghi, a great lover of horse racing as well as boxing. He is a 15-year-old boy who is delighted to see Garbelli’s exploits in the ring. The great Garbelli, pride of Ignis-Boxing! Not all guys can propose a ride to a champion! The three ride wrapped in fog, they eat it as if it were cotton candy; those who were not born in the fog cannot imagine the tales that it bases in their head, and how much nostalgia it knows how to engrave in the heart. Often it’s the smell that reminds us of people, the silent fog smells of chimney smoke, vibrates deeply, and sharpens the sense of mystery.

Reality is more beautiful than Giancarlo dreamed of it; now he rides with his Mariuccia at his side, and they exchange glances convinced that they can stop time and make it even more beautiful, forever!

These are historic years for all great Italian boxing. Giancarlo has crowned many dreams, maybe he is made of steel! … ”

from my book IL FIGHTER D’ITALIA GIANCARLO GARBELLI by Gianna Garbelli

Hear me, in Italian, my original language… AudioBook link   http://bit.ly/2XUQJwk storytel   http://bit.ly/2Y4zyZr      

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